| dal corrieredibologna.it Bologna, Zanetti si dimette. Pavignani nuovo presidente Lasciano anche Baraldi e Trombetti. Mr Segafredo: «Ho riscontrato divergenze sugli aspetti finanziari e ambigui comportamenti nell'ambiente dentro e fuori la società»
Nuovo terremoto in casa rossoblù. Il neo patron Massimo Zanetti si è dimesso da presidente, pur restando socio di Bologna 2010. Con lui, lasciano anche l'ad Luca Baraldi e Stefano Trombetti. Il nuovo presidente è Marco Pavignani, patron della Plastica Marconi. Mr Segafredo spiega così la sua decisione: «Avendo riscontrato sia divergenze sugli aspetti finanziari sia ambigui comportamenti nell'ambiente interno ed esterno alla società, ivi inclusa certa stampa locale, prendo atto che io ed i miei collaboratori non siamo in grado di svolgere in maniera soddisfacente quanto merita il Bologna FC». Ecco il testo integrale del comunicato pubblicato sul sito del Bologna calcio. «E' con profondo rammarico che - unitamente ai miei collaboratori Dr. Luca Baraldi e Dr. Stefano Trombetti - mi vedo costretto a rassegnare le dimissioni da Presidente e Consigliere di Amministrazione della nostra gloriosa società. Contestualmente, pur rimanendo socio, ho rassegnato le dimissioni anche da Consigliere di Amministrazione di Bologna 2010. Ben sapendo che in questi pochi giorni di lavoro dall’insediamento nelle rispettive cariche si è fatto solo il bene del Bologna FC, che ha già beneficiato di un positivo impatto nella riduzione dei costi, avendo riscontrato sia divergenze sugli aspetti finanziari sia ambigui comportamenti nell'ambiente interno ed esterno alla società, ivi inclusa certa stampa locale, prendo atto che io ed i miei collaboratori non siamo in grado di svolgere in maniera soddisfacente quanto merita il Bologna FC. Al futuro Presidente, certo che avrà maggiori capacità gestionali rispetto a noi, auguro ogni successo così come auspico per la lodevole iniziativa progettata da Bologna 2010. Il Presidente Massimo Zanetti».
da bologna.repubblica.it Se scappa quello con i soldi di WALTER FUOCHI
Segnalati in tempi non sospetti minacciosi sovraffollamenti sulla carrozza rossoblù, in una giornata inaugurale che fece subito contare più bordate che sorrisi, perfetta ouverture delle sonate a venire, i primi effetti hanno già fatto irruzione sulla scena. Ri-fondato meno d'un mese fa, il nuovo Bologna s'è già rotto: Zanetti da una parte, presidente troppo padrone per esser sopportato dai padroncini, Consorte e una buona fetta della società dall'altra. Mister Segafredo se n'è tirato fuori, ieri, in una generale sorpresa che pure era già stata velata da avanzanti sospetti. E' oggi, nell'immediato sentire, quello coi soldi che prende e scappa: sapremo presto se per non tornare più o per riaffacciarsi da attivo socio di minoranza. Nominargli due ore dopo il successore e preparare l'assetto operativo che lui non voleva dovrebbe far capire che, a Intermedia, non s'aspettava altro. Non lo inseguiranno per farlo recedere. Una volta di più, la Bologna litigiosa, settaria, condivisa sempre e solo a chiacchiere e abile piuttosto a porre veti incrociati su tutto, non solo nello sport (anzi), ha colpito. Poi, una stremata assuefazione cittadina fa sì che paiano ormai perfino naturali, epiloghi come questo. Fuori dalla cinta muraria, gli altri guardano e ballano tra reazioni incredule e sbeffeggi feroci: era possibile caricare a bordo del malandato pallone rossoblù un nome e un marchio come Massimo Zanetti e lasciarlo a terra neppure un mese dopo? Possibile, certo. Meglio, fatto. E qualcuno festeggia anche, perché con Zanetti scende l'inviso Baraldi, l'ad imposto, sgradito e reso infine utile bersaglio per la spallata al padrone (da lui però, va pur detto, subìta in un modo che delude, circa le sue voglie ed energie di fare calcio in città). Sulla barca che navigherà oltre il ribaltone remeranno ora i superstiti, rilanciando quei proclami di società "diffusa" e innovativa cui sarà più difficile credere, al quarto presidente nel giro di sei mesi, nella città che ha steso i tappeti rossi all'avvento di un oscuro immobiliarista sardo e i fili spinati davanti al re del caffè.
da bologna.repubblica.it Zanetti lascia: soci non infelici "Non parlava mai con noi" Lo strappo in casa rossoblù, il presidente che si dimette. Ma nessuno rimpiange mister Segafredo. "Ha sbagliato a imporre Baraldi, doveva confrontarsi. Andremo avanti lo stesso" di SIMONE MONARI
Alle 18 una delegazioni di commercianti guidata da Tiziano Girotti, presidente della Cna, si è presentata in via della Zecca, dove ha sede Intermedia. Pian piano sono arrivati anche non pochi tifosi. "Questa notizia - ha constatato Girotti - non aiuta certo la crescita delle associazioni". Sembrava preoccupato, ma è stato l'unico. Gli altri soci scesi alla spicciolata dal quinto piano della banca d'affari di Consorte, parevano quasi rinfrancati. Valentino Renda, uno degli imprenditori appena entrati, spiegava: "Non dico che siamo contenti, ma il progetto comunque andrà avanti senza problemi. Volevamo che Zanetti prendesse atto che Baraldi non andava nominato". Va però ricordato che, presentandosi alla squadra, giorni fa Zanetti aveva detto: "Se sono qui, è anche merito del dottor Baraldi". Ancora Renda: "Baraldi era sgradito alla squadra, a molti soci di minoranza, ai dirigenti del Bologna, ai tifosi che devono sottoscrivere le tessere". Ancor più duro Albano Guaraldi, uno di quelli che da subito si era schierato all'opposizione, con Scapoli e Pavignani: "In futuro eviteremo quello che è successo con Zanetti, cioè che le decisioni di uno scavalchino gli altri. Decideremo tutti insieme". Marco Scapoli, che giorni fa aveva attaccato l'assolutismo di Zanetti, ha detto che non si aspettava che queste sue dichiarazioni potessero contribuire alle dimissioni del presidente. "Che comunque non ha mai accettato il confronto con noi". Pavignani è stato eletto in tutta fretta e all'unanimità dai presenti: "Non mi aspettavo nulla di tutto ciò, è stato un gioco del destino ritrovarsi presidente, Zanetti con grande eleganza ha lasciato le sue quote: la mia comunque è una carica provvisoria, una scelta di emergenza". Come diceva Guaraldi, "ci penserà il Cda di lunedì a ratificare le cose, di sicuro il progetto va avanti". Da via della Zecca è uscito anche Riccardo Yien, un altro dei consiglieri. "Zanetti resta socio, anche se la sua quota è destinata a calare via via che verrà aumentato il capitale, tutto va avanti, nulla si fermerà, del resto Intermedia ci tiene molto e non a caso ha scelto come nuovo amministratore delegato un uomo come Amerigo Romano, che tanto si intende di conti. Per noi l'uscita di Zanetti è stata un'autentica sorpresa, un fulmine a ciel sereno, ma non credo - ha detto rispondendo ad una precisa domanda - che Consorte abbia un briscolone già pronto, perché neanche lui sapeva nulla".
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