FOREVERBOYS 1979

PARTITA DI ADDIO ALLA PALLACANESTRO DI "GUS" BINELLI, Kinder 1998 Vs GUS Friends

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view post Posted on 28/6/2010, 21:18
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never underestimate the baVe of a marpion

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CITAZIONE (Eyjafjallajökull @ 28/6/2010, 17:59)
CITAZIONE (Grazia @ 28/6/2010, 16:12)
la Fossa dove si mette?

In curva Nannetti come da tradizione. Ma forse avranno altro a cui pensare mercoledì sera.

non hanno altro a cui pensare ...
 
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Altrotiroaltroregalo
view post Posted on 30/6/2010, 08:25




purtroppo assente :(
Vi dico che gli arbitri saranno zancanella, lamonica e facchini.
 
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ciuigo
view post Posted on 30/6/2010, 11:42




Vi risulta che la fossa sarà presente per una delle loro solite pagliacciate con gli striscioni rubati??? Fanno bene... Hanno molto da ridere loro...
 
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Deglie84
view post Posted on 30/6/2010, 12:00




da stadio
ORGOGLIO BIANCONERO ALLA PARTITA D'ADDIO DI BINELLI
Festa grande stasera per "Gus" con Messina, Sasha e Rigaudeau

BOLOGNA - 1839 persone su Facebook hanno aderito alla partita di addio di Gus Binelli, ma stasera al Paladozza dovrebbero essercene di più. Sarà l'ultima volta in campo per l'Airone di Carrara, il grande acquisto dell'avvocato Porelli, il gigante coordinato che venne mandato un anno a New York ad imparare il mestiere per poi dedicare la sua vita alla Virtus. L'italiano che fu scelto con il numero 40 dagli Atlanta Hawks quando la pratica non era così normale come potrebbe sembrare oggi. Stasera il popolo bianconero gli tributerà l'ultimo applauso in canotta. Per il 46enne pivot sarà una serata carica di emozioni. Prima il minibasket - è istruttore ma farà qualcosa di più importante perché a Bormio lo attendono per il corso allenatori nazionali - poi alle ore 21.00 la squadra virtussina che vinse scudetto e coppa dei campioni nel 1998 contro «gli amici di Gus». Ettore Messina e Alberto Bucci in panchina. In campo di tutto, da Sasha Danilovic e Antoine Rigaudeau in giù. Sarà un'occasione anche per fare beneficenza: l'incasso sarà devoluto all'Ageop. I biglietti costano solo 10 euro, cinque per chi ha meno di 14 anni, ma vista la buona causa si può andare oltre. I cancelli saranno aperti alle 19,30. Non sarà una partita o un momento triste, sarà una festa tutta bianconera. c.l.

da il domani
LA FESTA Stasera alle 21 la partita d'addio di Augusto Binelli, icona della Virtus, tanti invitati illustri
Torna in campo grande Gus, questa è la tua sera
Con Danilovic, Brunamonti, Villalta in campo anche i figli Thomas e Andrea. Incasso pro-Ageop

di Marco tarozzi
E' la sera dell'emozione e delle lacrime. Anche uno come Augusto Binelli, così riservato nei gesti e nelle parole, non riuscirà a trattenerle. Perché questa è la sua ultima recita, la grande festa d'addio, e va in scena nel palazzo in cui tutto iniziò, quando ancora era un ragazzone lungo e acerbo pronto ad affrontare una vita di basket. Lo ha fatto, lasciando il segno. Sul basket italiano e con la canotta bianconera, indossata 563 volte, record assoluto nella storia del club. Per capire chi è Gus, e cosa ha dato a questo sport, basta dare un'occhiata alla lista degli invitati illustri che questa sera non hanno voluto mancare all'appuntamento. Quelli della "Kinder '98" e i "Gus Friends", le due formazioni piene di stelle che scenderanno in campo per l'amico che chiude i conti con il parquet, almeno ufficialmente. Di qua tutti quelli che condivisero con Gus un sogno inseguito da sempre, che quella notte a Barcellona salirono con lui sul trono d'Europa e sorrisero vedendolo sfoggiare, dopo il trionfo, una inattesa chioma biondo platino. Sua maestà Danilovic, Rigaudeau, Abbio, Nesterovic, Frosini, Crippa, mentre forse non ce la farà Zoran Savic. Con loro, nella mente e nel cuore, Chicco Bavaglia, talento strappato alla vita troppo presto, e mai dimenticato da chi ne ha apprezzato, oltre alla classe, la scanzonata umanità. Di là tutti gli altri, a partire dai totem che hanno preceduto Gus in bianconero, indicandogli la strada: Gigi Serafini e Renato Villalta. Insieme a Roberto Brunamonti, capitano nella leggenda, e a John "Kociss" Fultz. E ci saranno Ettore Messina e Alberto Bucci, in panchina a dargli ancora una volta "dritte " tecniche. E ci saranno Andrea e Thomas, i Binelli di nuova generazione, orgogliosi di partecipare alla festa di papà. E ci saranno, si spera e si immagina, come minimo i 1841 che hanno sposato la causa di questa partita d'addio su Facebook, e magari anche qualcuno di più, sugli spalti del PalaDozza che ritroveranno stelle mai dimenticate, e alle quali non siamo più abituati da tempo. Poi, dopo la festa e gli applausi, quando le luci si saranno spente, l'eterno ragazzo che avrà quarantasei anni a settembre continuerà a masticare e macinare pallacanestro. Da tecnico (tra pochi giorni sarà al corso nazionale di Bormio), a cercare nuovi talenti come fecero con lui, perché nulla lo diverte più che insegnare il verbo ai giovani. Bisogna esserci. Bisogna viverla, questa serata di commiato. E significherà anche sposare una causa nobile: l'intero incasso (biglietti a 10 euro, ridotti a 5) sarà devoluto all'Ageop. Per volere di Gus. Campione, sempre.

da il resto del carlino
«Nella Nba grazie ad Augusto»
Nesterovic «Con i suoi consigli ho sfondato negli Stati Uniti: lui era già vecchio allora»

Bologna - Alessandro Gallo
NON POTEVA mancare un tocco di Nba alla festa di Augusto. Radoslav Nesterovic, per tutti Rascio, è uno dei protagonisti più attesi. Trentaquattro anni, Rascio è reduce da una stagione a Toronto con Bargnani e Belinelli. Oggi è free agent e non gli dispiacerebbe tornare in Europa. Nesterovic, quali sono i suoi ricordi di Binelli?
«Era già vecchio allora, quando arrivai in Virtus, tredici anni fa. Non scrivetelo, diversamente si arrabbia».
Gus le perdonerà questo e altro. Che lei sia qui sarà un motivo d'orgoglio.
«Non sarei mancato per nessun motivo. Sono stato solo due anni a Bologna, ma per me sono state due stagioni fondamentali, formative».
Grazie alle quali sì è costruito una solida carriera Nba.
«Senza la Virtus e senza Augusto non ci sarei arrivato».
Però lei, tredici anni fa, arrivato quasi in incognito come quinto lungo, divenne il pivot preferito di Messina.
«C'erano troppi giocatori. Amaechi, infatti, andò via. Forse io e Savic eravamo più funzionali. Ma ci fu spazio per tutti, per Frosini come per Gus».
Binelli le ha insegnato qualche movimento?
«Qualcosa in particolare no. Ma da lui, come da Savic e Danilovic, Frosini e Rigaudeau, ho imparato come comportarmi, come rapportarmi con gli altri anche fuori dal campo. Vuol sapere qual era il segreto di quel gruppo?».
Ce lo dica.
«I veterani, come Gus o Sasha o lo stesso Zoky, ti aiutavano a crescere. Era una squadra nella quale era facile imparare e migliorare».
Ma ricorda ancora quell'Eurolega e quello scudetto nel 1998?
«Impossibile dimenticare. Sono due frammenti che mi porto dietro, orgoglioso di aver condiviso un progetto».
E' free agent, la cercheranno Messina e il Real, non trova?
«Non mi dispiacerebbe tornare in Europa».
E la Virtus?
«A Bologna ho vissuto gli anni più belli, con un club che lottava anche per una finale di Eurolega. Sono cambiate tante cose, ma se la Virtus se tornasse competitiva per lo scudetto tornerei volentieri».
 
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Deglie84
view post Posted on 30/6/2010, 12:18




da il resto del carlino
Da Danilovic a Rigaudeau, tutti in campo per Binelli
PalaDozza, ore 21: sfila la grande Virtus del '98

Alessandro Gallo « Bologna
CHISSÀ', forse si accomoderà nell'ultimo posto della panchina. Quello che fu suo, per la prima volta, la notte del 22 aprile 1981, quando la Sinudyne, nella seconda gara della finale scudetto, riuscì a superare Cantù. Era una Virtus incerottata, senza Marquinho e McMillian. Nei dieci, per la prima volta - ce ne sarebbero state altre 563 con la stessa maglia, in campionato - Augusto Binelli. «Ricordo che a un certo punto Ranuzzi, che allenava la squadra, si girò verso di me e disse "Tocca a te, alzati". Si accorse che ero io, che avevo solo 16 anni. Mi guardò di nuovo e disse, "Non tu, l'altro"».
Oggi Augusto Bineìli, dopo aver giocato anche in provincia e aver conquistato il primato di presenze in bianconero (senza dimenticare i trofei: 5 scudetti, una Supercoppa, 5 Coppe Italia, una Coppa delle Coppe e un'Eurolega da capitano), dice basta.
L'APPUNTAMENTO è alle 21 al PalaDozza. Ci saranno tutti i ragazzi del '98 (senza Hansell e con l'incognita Savic) che indosseranno la maglia della Kinder '98. Contro di loro i Gus Friends. Una serata speciale (affari d'oro per chi venderà fazzolettini di carta) che ha pure un obiettivo benefico, dare una mano all'Ageop, l'associazione dei genitori ematologia e oncologia pediatrica. I biglietti costano 10 euro: dalle 19 saranno aperte due biglietterie in via Graziano, duemila tagliandi sono già stati bruciati in prevendita, con il tam tam.
Il tam tam è ripreso più forte, ieri, con Ettore Messina che ha telefonato ad Alfredo Cazzola e a Roberto Dorigo, all'epoca signor Kinder. Antoine Rigaudeau è venuto apposta dalla Francia, dalla Slovenia si è mosso Nesterovic. Hugo Sconochini ha chiesto due polsini speciali perché in una serata come questa è giusto ricordare chi nel '98 c'era, a festeggiare a Barcellona e oggi, purtroppo, non c'è più. Da Belgrado si è mosso lo Zar: ai secolo Sasha Danilovic che tra i tifosi della V nera resta il più amato e rispettato. E poi Frosini e Crippa, Brunamonti e Villalta, Bonamico e Serafini, Coldebella e Albonico, Morandotti e Abbio, Galilea e Carera. E ancora i fratelli Romboli, Setti. Non poteva mancare Alberto Bucci, che con Augusto alle prime armi, vinse lo scudetto dello stella, nel 1984 (bissando e triplicando, poi, nel 1994 e 1995).
QUATTRO i fischietti, Fabio Facchini, Luigi Lamonica, Tiziano Zancanella e Franco Stanghellini. Per l'occasione le canotte, realizzate da New Balance, riproporranno il look del 1998.. Nata quasi per scommessa su Facebook (gran lavoro di Cristina Bindini e dei coniugi Cocconceili), la gara avrà come speaker d'eccezione Gigi Terrieri, the voice, e come animatore Andrea Mingardi.
NON MANCHERANNO le sorprese, così come le premiazioni, con i tifosi - i Forever Boys in testa - che si stanno sbizzarrendo. C'è chi, come Andrea Barbieri, ha lanciato l'idea di riportare gli striscioni degli anni Ottanta e Novanta. Tutto e tutti per dire semplicemente grazie a un giovanotto che, senza mai alzare la voce, ha saputo costruirsi tra il 1981 (passando poi per la Lutheran High School) e oggi una carriera invidiale, grazie anche a un uomo come Gianluigi Porelli che per primo scommise sulle potenzialità di questo ragazzone che negli States, non riuscendo a pronunciare il nome Augusto, ribattezzarono Goose (anatra). Qui da noi divenne più semplicemente Gus: stasera tutti in piedi per dirgli semplicemente grazie.
 
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view post Posted on 30/6/2010, 12:37
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.... 20 secondi.... è un film....prova Danilovic...da 3 punti... SEGNAAAA !!!! incredibile... c'è anche fallo !!!

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io, devo ammettere, sono già commosso....
 
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view post Posted on 30/6/2010, 14:22
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T. Oon Bug I.

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Qualcuno sa per caso dirmi se è vera la notizia (riportatami) secondo la quale i biglietti sono esauriti?
So che sono esauriti quelli a disposizione dei FBV (ho chiamato l'infoline), ma speravo di trovarne al botteghino stasera e vorrei evitare di andare per niente.
Grazie a chiunque risponderà

Edited by Nick Riviera - 30/6/2010, 15:45
 
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cariocadelimao
view post Posted on 1/7/2010, 06:49




CITAZIONE (Giommo @ 1/7/2010, 06:53)

bellissima!!!!
 
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DANIELABO
view post Posted on 1/7/2010, 07:36




Per seri motivi familiari non c'ero, ma Vi ho visto in TV e non mi vergogno a dire che ho pianto molto.
Siete stati come al solito "grandissimi" e ho rivisto con grande emozione tanti personaggi che mai dimentichero'.
GRAZIE!!!

image
LE FOTO SONO BELLISSIME!
 
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Deglie84
view post Posted on 1/7/2010, 11:51




da stadio
AL PALADOZZA In 3.000 per la gara d'addio del campione della Virtus
Festa grande per Gus
Standing ovation, cori e commozbne: tutti gli ex in campo per Binelli

BOLOGNA - Tutti per uno, tutti per Gus. In una notte dal gusto retro, con il Paladozza che si ritinge di bianco e nero per salutare il grande Augusto Binelli, bandiera della Virtus con più di 500 partite tra le Vu nere, due decenni sul parquet da protagonista ed una ricca bacheca di trofei conquistati. Un mito salutato in una serata speciale, in cui si è pensato anche a fare del bene (ingresso a 10 euro ed incasso devoluto ad Ageop). All'appello rispondono in tanti. Da una parte ci sono i Gus Friends (Matteo Lanza, Ario Costa, Massimo Sbaragli, Cuki Galilea, Antonello Riva, Gigi Serafini, Flavio Carera, Marco Tirel, Giampaolo Zamberlan, Daniele Casadei, Davide Bonora, Marco Bonamico e Renato Villalta, accolto da un'ovazione) allenati da Tony Trullo, Lino Frattin, Roberto Nadalini ed Alberto Bucci, dall'altra i campioni della Kinder '98 (Luca Palmieri, Emilio Marcheselli, Giovanni Setti, Max Romboli, Alessandro Romboli, Andrea Binelli, Claudio Crippa, Alessandro Frosini, Riccardo Morandotti, Alessandro Abbio, il "Gaucho" Hugo Sconochini, Antoine Rigadeau, Rascio Nesterovic, Roberto Brunamonti, Sasha Danilovic, Thomas Noah Binelli e suo padre Augusto) agli ordini di Ettore Messina, accolto dal tripudio dei tifosi, e da Giordano Consolini. Cori e striscioni per rivivere i grandi fasti, da "Una vita per la Virtus", con sotto una grande maglia bianconera col numero 11, agli incitamenti per i beniamini di sempre. Commozione e standing ovation per il filmato ricordo dell'indimenticato Ravaglia, ricordato dai Forever Boys con il coro "Chicco Ravaglia, è il grido di battaglia".
In campo si gioca con il sorriso sulle labbra, si esulta per i canestri dei grandi del passato e per quelli del piccolo Thomas Binelli, 10 anni, che ne mette quattro di fila nel quarto quarto. Poi, a 1'28" l'ultimo canestro di Gus (64-39 per la Kinder '98), lo scherzo (una canna da pesca per Augusto ed il coro scherzoso "Cambia sport, e dai Binelli cambia sport"), le lacrime di Gus, le sue parole: «Dal 1979 calco questo campo, ma una vittoria come questa non c'è mai stata» e la standing ovation degli oltre 3000 presenti. Tutti per uno, tutti per Gus.
Damiano Montanari /infopress
 
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Deglie84
view post Posted on 1/7/2010, 12:13




da il domani
Quegli applausi per dirti ancora grazie
di Marco Tarozzi
Che serata, Gus. Proprio vero che le feste migliori sono quelle in cui senti il calore degli amici. E tu non puoi non sentirlo, l'allegro entusiasmo di quelli che ti stanno accanto sul parquet, l'affetto profondo di questo pubblico da grandi occasioni, da addio felice e festante. È una passerella da groppo in gola, e non è semplice nostalgia. Molto di più: sono frammenti di storia, di brillantissima gloria. Sono gli anni migliori che ci ripassano davanti e accendono il canale dei ricordi. Pazienza, se qualcuno ha sforato il peso forma dei giorni dell'agonismo. Il cuore, la passione sono gli stessi. Così la voglia di essere lì, accanto a te, nella notte dell'ultimo infinito applauso. Apre il cuore l'abbraccio tra Ettore e Giordano, maestri che nessuna distanza potrà mai separare. Fa tenerezza il pizzo ingrigito, da filosofo greco, di Cuki. E Sasha che ha ancora quell'espressione da ragazzino sfrontato, quella che appartiene solo ai talenti puri. E Antoine, sempre elegante nelle sue poche precise parole. E Roberto, Renato, Gigi, leggende bianconere, proprio come te. E Chicco lassù, nel maxischermo, con quel sorriso che mai dimenticheremo. Che serata, Gus. Di quelle che inchiodano il tempo. E tu là in mezzo, felice eppure riservato come sempre, quasi imbarazzato per questi applausi, per queste attenzioni. Sono per te, Gus. È la tua gente che ti dice grazie.
 
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60 replies since 10/6/2010, 20:11   2880 views
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