FOREVERBOYS 1979

PARTITA DI ADDIO ALLA PALLACANESTRO DI "GUS" BINELLI, Kinder 1998 Vs GUS Friends

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ciuigo
view post Posted on 18/6/2010, 08:49




Scusate ma sono un po' fuori dal giro... Avrei due domande:

1) Perchè si gioca al Paladozza in un contesto biancoblu e sotto i loghi dei piccioni???

2) Perchè la Virtus non pubblicizza la cosa sul sito???

Cosa mi sono perso?????
 
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view post Posted on 19/6/2010, 08:37
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.... 20 secondi.... è un film....prova Danilovic...da 3 punti... SEGNAAAA !!!! incredibile... c'è anche fallo !!!

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a pensare che ero li... vicino al canestro dell'ultima penetrazione di Sugar... mi viene troppo il magone.....

ma anche un orgoglio incredibile per questi colori che accompagnano meravigliosamente la mia vita...
 
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(*BR1 3B*)
view post Posted on 21/6/2010, 20:14




segnalo la presentazione della serata, fatta da binelli stesso a ètv

www.bolognabasket.it/bologna/articolo.aspx?ID=19219
 
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Giommo
view post Posted on 22/6/2010, 06:39




Binelli: «Sognavo un addio così»

www.basketnet.it/news/129354/binelli___sognavo_un_addio_cos

BIGLIETTI costano 10 euro (ridotti 5) si possono acquistare all’Ageop in via Bentivogli 9, al Botteghino Live Show di via Andrea Costa o attraverso i Forever Boys.
 
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DANIELABO
view post Posted on 22/6/2010, 08:45




Augusto Binelli
Il 30 giugno al PalaDozza l’ultima partita di Gus: «Verranno amici da tutto il mondo»


Bologna

FA UN CERTO effetto pensare che Augusto Binelli dica basta. Fa un certo effetto — al di là delle emozioni provate in un recente passato per Brunamonti e Danilovic — perché Gus è sempre rimasto il ragazzo della porta accanto.

Certo, la zazzera sale e pepe ora è rimasta di sale, ma Binelli ha accompagnato generazioni di bolognesi da quando, giovanissimo, sbarcò all’ombra delle Due Torri, nel 1980.

Dice basta a 45 anni: il 4 luglio tornerà sui «banchi di scuola», a Bormio, per ottenere il patentino da allenatore. Prima, però, ci sarà la gara d’addio. Ieri Gus s’è raccontato in una saletta dell’hotel Cosmopolitan.

«E’ un mese che penso a cosa dire — attacca Augusto, che non nasconde un filo di emozione mescolata a commozione — oggi. E’ da gennaio che penso a cosa succederà il 30 giugno. E’ una cosa nata quasi per scherzo, su Facebook. Sinceramente non pensavo che aderissero in tanti. Vorrei che fosse una festa per tutti. Per Bologna che mi ha tenuto a battesimo, per il basket che mi ha dato tanto e al quale credo di avere restituito qualcosa. Per l’Ageop, perché l’incasso della serata sarà devoluto in beneficenza».

Serata da lacrima facile, prova a scherzare oggi Augusto.

«Non so nemmeno quanti fazzoletti portarmi dietro — abbozza tentando di esorcizzare l’emozione —: verranno amici da tutta Italia, da mezza Europa e anche dagli Stati Uniti. Non so se come giocatore ho lasciato il segno, ma come uomo credo di aver fatto qualcosa. Sono un giocatore e un padre di famiglia realizzato».

INCERTEZZA su Richardson, che vuole esserci, forfait invece per Clemon Johnson, Kyle Macy, Bill Wennington e McKillopp, che lo allenò ai tempi della Lutheran High School. Ci sarà però la Kinder del 1998, quella che gli permise — prima bianconero di tutti i tempi — di alzare al cielo l’agognata Coppa dei Campioni («il ricordo più bello e struggente»), ci saranno, come avversari, i Gus Friends.

L’elenco è lunghissimo: Danilovic, Sconochini, Abbio, Crippa, Savic, Nesterovic, Rigaudeau, Morandotti, Brunamonti, i due Romboli, Setti, Virgilio, Marcheselli, Villalta, Serafini, Galilea, Magnifico, Costa, Riva, Carera, Bonamico, Albonico, Coldebella, Sbaragli, Lanza, Tirel e Zamberlan. In panchina Messina, Bucci, Frattin, Priulla e Trullo, come arbitri Facchini, Lamonica, Zancanella e Stanghellini.

I BIGLIETTI costano 10 euro (ridotti 5) si possono acquistare all’Ageop in via Bentivogli 9, al Botteghino Live Show di via Andrea Costa o attraverso i Forever Boys. Venduti più di mille tagliandi, la proposta nata sulla rete è di portare gli striscioni dell’epoca. Si giocherà al PalaDozza (alle 21), ma senza polemiche o attriti con la Virtus: «sono nato in quel palazzetto», dice Augusto.

Il compagno di tutti i tempi? «Il Gallo, ovvero Gallinari padre, ma anche Wennington. Joe Barry Carroll e Bob McAdoo i più duri da affrontare. L’unico rammarico resta la Nba: ero seconda scelta degli Hawks. E una schiacciata mancata. Tkacenko. Avevo scommesso di schiacciargli in faccia. Gli bastò mettersi in punta di piedi per stopparmi...».

Se volete conoscere altri dettagli — c’è chi chiede a gran voce il ritiro della maglia numero 11 — portate fazzoletti e 10 euro la sera del 30 giugno: il PalaDozza e Augusto vi stanno aspettando.
 
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(*BR1 3B*)
view post Posted on 22/6/2010, 10:56




alcune osservazioni

- la squadra si chiama "kinder 1998" e non "virtus 1998"
- tra i partner dell'evento (in fondo alla locandina www.bolognabasket.it/bruno/locandina_binelli.jpg) la V non c'è
- si gioca al paladozza
- la V non fa cenno alla cosa sul suo sito

così a occhio, i rapporti tra la proprietà V e binelli non sono dei migliori...
 
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pier_one
view post Posted on 22/6/2010, 11:36




Ma il figlio di Binellone non era nelle giovanili V?

E non aveva esordito quando c'era il giovane meritevole a scuola in prima squadra?
 
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Deglie84
view post Posted on 22/6/2010, 12:06




da stadio
L'ADDIO DI BINELLI
I campioni del '98 contro gli amici di Gus

BOLOGNA - Sasha Danilovic e Zoran Savic, Rasho Nesterovic e Antoine Rigaudeau, quindi tutta la Virtus campione d'Europa del 1998 più (anzi contro) gli amici di Gus Binelli, tra cui si spera anche il grande Sugar Ray Richardson. Questo il cartellone dei partecipanti alla partita di addio di Binelli, che in realtà è un pretesto per ritrovare tanti amici e fare beneficenza a favore dell'Ageop (biglietti in vendita a 10 euro, a cinque per gli Under 14). Si giocherà il 30 giugno al Paladozza, la vecchia casa della Virtus: prima minibasket (Binelli allena un gruppo di bambini a Budrio e a luglio farà il corso allenatori) poi alle 21 la partita vera e propria. In panchina Ettore Messina da una parte e Alberto Bucci dall'altra, ovvero i due allenatori che hanno vinto lo scudetto in bianconero dal 1984 in poi. Binelli ha invitato tutti. Hanno aderito anche Renato Villalta e Marco Bonamico. Dino Meneghin ha accettato di partecipare ma solo come spettatore. In fondo ha sempre 60 anni e un ruolo istituzionale che impone un po' di decoro. Scherzi a parte sarà un viaggio nella nostalgia, tutti insieme in campo giocatori che hanno fatto la storia della Virtus dei tempi delle grandi vittorie in Italia e in Europa. «La squadra del '98 sarà al completo - dice Binelli, 46 anni di età - l'altra sarà formata da miei amici inclusi quelli conosciuti ai tempi della serie B a fine carriera».

dal corriere di bologna
Mercoledì 30 la partita d'addio al PalaDozza. Presenti Danilovic, Brunamonti, Richardson e tanti altri. «Non ho rimpianti, anche se la Nba...»
Binelli si celebra e saluta Basket City «Che emozione, ci saranno tutti gli amici»
E' il più presente con la Virtus, 564 gare: «Nessuno eguaglierà questo primato»

Luca Aquino
Augusto Binelli darà l'addio al basket mercoledì 30 giugno al PalaDozza in una partita fra la Virtus '98 (anno della prima Eurolega) e gli Amici di Augusto, che lo hanno accompagnato nella lunga carriera. Biglietto unico 10 euro, incasso devoluto all'Ageop, palla a due alle 21.
Binelli, il 30 giugno si disputerà la sua partita di addio al basket. Sarà davvero l'ultima, oppure ci ripenserà?
«No, dirò basta per davvero. Magari giocherò gli europei over 45, ma quello è solo divertimento». Cosa farà da «grande»?
«A luglio andrò a Bormio per il corso nazionale allenatore, il mio futuro è in panchina. Mi piace lavorare con i giovani, quest'anno ho già fatto un'esperienza con una squadra di minibasket a Budrio».
La vedremo emozionato?
«Dopo 30 anni sul parquet, sempre in questa città, è probabile che qualche lacrimuccia possa scendere».
In diciassette stagioni con la maglia della Virtus, quale è stato il compagno più simpatico?
«Sicuramente Vittorio Gallinari, eravamo come i Blues Brothers e una volta andammo in tv vestiti come loro dopo la conquista della Coppa delle Coppe del 1990. Un altro con cui mi sono trovato molto bene è Bill Wennington».
Il più antipatico?
«Ne trovo qualcuno fra gli avversari. Posso dire che Joe Barry Carroll era il più difficile da marcare e il più spigoloso. Era dura anche contro Bob McAdoo, ma quando gli arbitri me lo concedevano me la sono cavata bene (ride, ndr). Poi non dimentichiamo Tkachenko: scommisi con un amico che gli avrei schiacciato in testa, una volta ero in contropiede pronto ad affondare la palla nel canestro e mi stoppò solamente alzando le mani».
Quando su Facebook è stata lanciata l'idea della sua partita dì addìo, si aspettava un tale successo (1.773 iscritti)?
«Mi fa grande piacere perché di solito ci si dimentica dopo un anno che non ci si vede più. Essere arrivati a quasi duemila amici significa che ho lasciato un ricordo positivo, come sportivo e spero anche come persona».
Si ricorda la prima volta a referto il 22 aprile 1981?
«Era la finale contro Cantù, andai in panchina e a due minuti dalla fine coach Ranuzzi venne verso di me. Mi indicò con una mano, poi con l'altra si rivolse a un mio compagno e mandò in campo lui».
È vero che lei era sempre il primo ad arrivare in palestra?
«Sì, perché con Porelli c'era la regola che tutti dovessero fasciarsi. Siccome avevamo un solo massaggiatore e io ero il più giovane, dovevo arrivare ner primo e a un'ora dall'inizio ero già lì. L'abitudine mi è poi rimasta per tutta la carriera».
Quale la sua gioia sportiva più grande e il rammarico maggiore?
«La gioia sicuramente l'Eurolega del 1998 perché erano anni che tentavamo di conquistarla. Il rammarico sono gli zero punti a Caserta in gara 3 di semifinale playoff del 1991, la peggior partita della mia carriera».
E la Nba?
«I regolamenti erano diversi, se fossi andato sarei stato considerato uno straniero in Europa. Conservo ancora i due contratti che mi offrirono gli Atlanta Hawks, da 75mila dollari. Essendo stato scelto al secondo giro potevano offrirmi solo un annuale, ma se mi avessero garantito un triennale sarei andato sicuro».
Alla partita del 30 ci saranno molti suol ex compagni, c'è qualche defezione dell'ultima ora?
«Per gli americani è difficile esserci perché in questo momento sono impegnati con i vari camp. Non potranno venire Macy, Wennington, McKillop e Clemon Johnson, mentre Richardson mi darà conferma in questi giorni».
Qualcuno batterà mai il suo record di 564 partite con la Virtus?
«Con i regolamenti attuali credo che sia quasi impossibile».

da il domani
Presentata la partita d'addio a Binelli. «Stavolta so che mi emozionerò»
Caro Gus, che serata ti aspetta. In campo una sfilata di campioni e i figli Andrea e Thomas

Marco Tarozzi
Il ricordo più divertente il gigante Gus lo srotola durante la presentazione della sua ultima recita ufficiale, che andrà in scena al PalaDozza (il posto del cuore, dove entrò ragazzino e uscì campione) il 30 giugno. Scontro di colossi: Augusto Binelli contro Vladimir Tkacenko, in Nazionale. 213 contro 220. «Avevo scommesso con un amico che sarei andato a schiacciargli in testa. Incauto, a dir poco. Parto in campo aperto, gli arrivo davanti, mi alzo. Lui nemmeno salta. Alza una mano e mi rifila uno stoppone». Ne ha di storie di raccontare, questo vecchio ragazzo che non smetterà mai di amare visceralmente la pallacanestro, a cui ha dedicato una vita, le ginocchia, il cuore, tutta la passione. Al basket e alla Virtus, che è stata casa sua dai diciannove ai trentasei anni, sedici lunghe stagioni inframezzate dal periodo del "sogno americano" alla Lutheran High School di Long Island. «Credo che oggi non sarebbe più possibile una fedeltà del genere alla maglia. Ve l'immaginate, con i regolamenti e la cultura sportiva di adesso, uno che resta anche solo una decina d'anni nello stesso posto? Io no, sinceramente. Per questo credo che il mio record di presenze resterà per sempre. Sono cambiati i tempi».
Già, e anche i campioni. Lui lo è stato sul campo e lo è fuori. Di umanità, anche. Mai una parola fuori posto, mai una polemica. Diffìcile fare l'elenco dei nemici. «Magari quelli che non ho invitato. Beh, non è che ci saranno proprio tutti alla festa d'addio. Qualcuno, con rammarico, ha dovuto declinare. Macy, Clemon Johnson, Bill Wennington. Ma sono amici, so che mi pesneranno. Aspetto di sapere se Sugar Richardson ha trovato i biglietti per l'aereo. E i ragazzi dell'Eurolega '98 ci saranno tutti».
Quel trionfo, certo. «Forse il più bello, perché quel trofeo lo cercavamo, lo aspettavamo da anni. Valeva una tinta di giallo ai capelli...».
Quante risposte, per questa avventura nata quasi per scherzo, rimbalzata tra le "amicizie" di facebook. E Gus se lo merita, questo affetto, perché è stato un esempio di lealtà e professionalità. «Da ragazzo, c'era l'obbligo della fasciatura prima dell'allenamento. I giovani dovevano farla per primi, così arrivavo un'ora e mezza prima. L'abitudine mi è rimasta anche dopo».
Diffìcile staccarlo dal parquet. Anche adesso, che progetta un futuro da coach ed è pronto per il corso nazionale di Bormio. Anche adesso che è pronto a scendere in campo e a emozionarsi. A spendere una lacrima. Con gli amici e con Andrea e Thomas. L'eredità più importante.
 
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Deglie84
view post Posted on 26/6/2010, 11:04




da il resto del carlino
«Ho visto anche Binelli biondo». Anche Messina ha detto sì: mercoledì sarà al PalaDozza per l'addio al basket di Augusto
Alessandro Gallo - Bologna
INSIEME hanno vinto tre scudetti, una Coppa delle Coppe, una Coppa dei Campioni e quattro Coppe Italia. Mercoledì sera, al PalaDozza, ci sarà anche lui: Ettore Messina, per festeggiare Augusto Binelli «Mi fa piacere esserci - racconta l'attuale coach del Real Madrid - : Augusto merita un premio qual è questa partita. Negli anni si è conquistato l'affetto dei suoi compagni e il rispetto dei suoi avversari».
E' in Spagna, Ettore, dopo aver riportato il Cska Mosca sul tetto d'Europa in un paio di occasioni, ma è comunque ben informato su BasketCity. «So che c'è grande eccitazione per ricordare, dodici anni dopo, la prima Coppa dei Campioni. Ricordare tutti insieme, un momento così bello, sarà piacevole per noi e per tutti quelli che amano la Virtus».
Dodici anni dopo, verrebbe da dire che i protagonisti forse, si sentiranno un po' più vecchi. «Ma io sono più vecchio», se la ride il coach, che conobbe Augusto giovanissimo. «Di fatto il suo primo anno di serie A. Ero il vice di Bucci, si vedeva che Gus aveva un talento incredibile. Ricordo, in particolare, quando, diventato capo allenatore, facemmo la scelta di avere due lunghi in quintetto quali Augusto e Clemon Johnson. I motori del gruppo erano Roberto Brunamonti e Sugar Richardson, ma una coppia di lunghi così era davvero eccezionale».
SI ACCAVALLANO i ricordi nella mente di Ettore: due i più nitidi. «Ripensando a Barcellona - rammenta - non posso che rivedere l'uscita di Gus, con i capelli biondi e quella coppa tra le mani. E poi, prima di arrivare a Barcellona, giocammo il derby con la Fortitudo. Al ritorno, per problemi vari, fummo costretti a giocare con Augusto nella posizione di ala piccola. Lui, Nesterovic e Frosini insieme, con Gus che usciva per sfruttare il suo tiro morbido».
Chissà, forse Gus giocherà ala. O, come aveva annunciando pensando al ritiro, proverà a muoversi come play. Il play più alto del mondo.
VENDUTI quasi duemila tagliandi (incasso a favore di Ageop), mentre i Forever Boys hanno chiesto e ottenuto di poter avere, come tradizione, la curva Calori. I biglietti (posto unico 10 euro) possono essere acquistati al Botteghino Live Show di via Andrea Costa 224, al Punto Ageop di via Bentivogli 9, o dai Forever Boys (infoline 339 3694756).
 
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(*BR1 3B*)
view post Posted on 28/6/2010, 08:53




CLAUDIO SABATINI, mercoledì 30 giugno sarà al PalaDozza ad assistere alla partita di congedo di Gus Binelli?: «Ho un impegno ma spero di esserci, anzi farò il possibile per presenziare, anche se sono molto meravigliato che questo evento non si svolga nell'impianto che ospita il museo della Virtus». C'è un rapporto conflittuale tra lei e la storia virtussina? «Assolutamente no, nutro grande rispetto per questa storia e i fatti lo dimostrano più delle chiacchiere: negli ultimi decenni sono l'unico che ha allestito un museo per celebrare il passato bianconero e che ha pubblicato un libro sui primi ottanta anni di vita. Il tutto mi è costato tra i 600 e i 700mila euro ma era giusto farlo e ancora non capisco come i miei ultimi predecessori non ci avessero pensato prima, forse perché c'era qualche soldo da mettere mentre c'è chi ha preferito prendere, portandosi a casa una Coppa che ancora manca nelle nostre bacheche. Oggi, però, bastano 10' di visita al museo per far capire ad un nuovo giocatore di quale club prestigioso indosserà la maglia»
 
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view post Posted on 28/6/2010, 15:12
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never underestimate the baVe of a marpion

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la Fossa dove si mette?
 
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view post Posted on 28/6/2010, 16:59
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Se mi fate arrabbiare esplodo

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CITAZIONE (Grazia @ 28/6/2010, 16:12)
la Fossa dove si mette?

In curva Nannetti come da tradizione. Ma forse avranno altro a cui pensare mercoledì sera.
 
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60 replies since 10/6/2010, 20:11   2880 views
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