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CITAZIONE (13marzo1990 @ 9/3/2022, 11:42) ragazzi la cosa mi appassiona da sempre, siete a rischio pippone ma per vostra fortuna non ho tempo. nel 1984 mi iscrissi allo scientifico in una sezione sperimentale a indirizzo europeo, per dire quanto sono tarato nel profondo comunque purtroppo ora non posso impezzarvi come si deve ma qualche flash è dovuto:
1 "accontentarsi" anche no. giusto essere contenti del "miracolo" (parola azzeccata) di 80 senza guerre tra noi, ma essere contenti è diverso da accontentarsi. oggi chi si ferma è perduto per davvero e lo stiamo toccando con mano.
2 parlare di francia e germania in quei termini mi sembra sbagliatissimo. si sono fatti mila guerre, certo. molte di queste per il controllo del carbonifero che corre lungo il loro confine e non a caso la CECA (comunità europea carbone e acciaio) ha fatto da incubatrice alle comunità europee. non a caso si scelse strasburgo come sede del parlamento: guardate dov'è e confrontate la cartina con la cartine storiche delle guerre franco-tedesche. l'importanza strategica del carbone non è oggi quella di 100 anni fa (putin o non putin) e tedeschi e francesi si saranno odiati e magari alcuni ancora si odiano, ma fondamentalmente si rispettano e si riconoscono a vicenda. non è così poco. semmai un problema di rispetto lo hanno con noi e dar loro torto è difficile, se siamo onesti. comunque MOLTI anni prima di schengen, mi pare 1985, eliminarono tra loro il confine fisico. passavi dall'uno all'altro stato senza fermarti, come gli altri europei hanno aspettato 20 anni a fare. l'asse franco-tedesco è stato per anni motore dell'Europa. il problema è che lo hanno volto a loro vantaggio, ma cattivi loro o scemi noi? noi italiani scemi di sicuro, prima lo capiamo meglio è. abbiamo usato il parlamento di strasburgo come sede per compensare i tromboni che non ottenevano altri scranni a roma senza capire il rilievo dell'Europa che abbiamo co-fondato.
3. l'allargamento indiscriminato a est è stato non dico sbagliato in senso assoluto ma molto affrettato, frettoloso e a oggi gravemente controproducente. figlio della voglia della germania di avere nuovi mercati, diciamolo pure. ma bisognava proporre una visione politica alternativa allora, non lamentarsi oggi. oggi quegli stati sono il famigerato gruppo visegrad, votato al polulismo, sovranismo, etc. quella polonia che oggi si erge a maestra è stata negli ultimi anni una specie di paradiso dei vari salvini e si è venduta alla russia. oggi si caga addosso per ovvi motivi. quel sindaco che ieri ha sbeffeggiato salvini non è diverso da salvini, solo che oggi si trova improvvisamente in prima linea. l'allargamento a est con regole ancora unanimistiche è stato deleterio, ha impedito ogni decisione e ha funzionato da cavallo di troia per la russia.
4. la situazione di stallo che definivo "in mezzo al guado" affonderebbe chiunque. nel vuoto della politica ha giocoforza prevalso la tencnica e quindi da lì è partita la retorica dei tecnocrati cattivi, etc. sono tutte stronzate. la verità è che solo un'integrazione politica vera e propria può consentirci un passo avanti e assicurare la fisiologica supremazia della politica sulla tecnica. la politica deve avere la tecnica come consulente ed esecutore per prendere decisioni attuabili e, appunto, attuarle. ma la politica deve decidere, non la tecnica. e rispondere degli errori agli elettori, mentre i tecnici non rispondono perchè sono dei dipendenti e non degli eletti. anche se le cose non sono le stesse che 50 anni fa, siamo lontani dall'avere in UE la struttura normale del legislativo eletto dal popolo e un esecutivo che governa. abbiamo avuto gente impresentabile come presidente della commissione UE, gente che nessuno di noi ha eletto pur essendo la commissione il vero motore legislativo europeo. rendiamoci conto che prodi è stato compensato da d'alema di essere stato sbrandato dalla presidenza del consiglio italiano nel 1998 con la successiva nomina a presidente UE, carica che ha ricoperto secondo me con qualcosa che sta tra il nulla e il disonore (lo dico avendo votato prodi nel 1996, pensate un po' voi...). abbiamo avuto un alcolizzato rappresentante dei paradisi fiscali come Junker a rappresentare tutti noi europei. possiamo stupirci delle conseguenze e della mancanza di credibilità e indirizzo politico?
5. con tutto questo, in europa stiamo provando a fare qualcosa che non ha eguali nella storia umana. non esiste paragone, men che meno gli USA. mai così tanti stati preesistenti da secoli e con una lunga storia di guerre reciproche avevano provato a mettersi assieme. 20 lingue e culture diverse. questo deve essere nello stesso tempo il metro con cui misurare le difficoltà, ma anche gli obiettivi raggiunti e da raggiungere. per questo dico che ci vogliono coraggio, visione, determinazione. accontentarsi vuol dire suicidarsi nel modo peggiore: lentamente.
se questo era il flash, pensate cosa avrebbe potuto essere il pippone...
bannatemi pure Parlare di Francia e Germania in quei termini significa semplicemente constatare che ci sono interessi che non intendono delegare o condividere, mi viene in mente quel che è successo in Libia per esempio. Per il resto se non ci fosse stato un percorso di importanti condivisioni non staremmo ancora insieme, infatti l'UK che ha condiviso poco o nulla ha mollato. Per il resto ribadisco che io andrei avanti in modo drastico sull'integrazione europea, l'accontentarmi riguarda proprio il panorama che elenchi tu al punto 4. Non vedo la volontà, al momento.
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